Diagnosi dell'emergenza spirituale (Stanislav Grof)

  in quiete
Il Sito di Gianfranco Bertagni

 

"La conoscenza di Dio non si può ottenere cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano la trovano"
(Bayazid al-Bistami)

"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un accattone"
(Yun Men)

  home page   cerca nel sito   iscrizione newsletter   email   aggiungi ai preferiti   stampa questa pagina    
 

 

  SU DI ME
 Vita       
 Pubblicazioni

 Corsi, seminari, conferenze

 Prossimi eventi
 
  DISCIPLINE
 Filosofia antica       
 Mistica
 Sufismo
 Taoismo
 Vedanta              
 Buddhismo              
 Zen
 Filosofia Comparata
 Musica / Mistica
 Filosofia Critica
 Meditazione
 Alchimia
 Psiché
 Tantrismo
 Varia
 
  AUTORI
 Mircea Eliade       
 Raimon Panikkar
 S.Weil e C.Campo
 René Guénon, ecc.
 Elémire Zolla     
 G.I.Gurdjieff  
 Jiddu Krishnamurti
 Rudolf Steiner
 P. C. Bori       
 Silvano Agosti
 Alcuni maestri

 


Diagnosi dell'emergenza spirituale (Stanislav Grof)


Riconoscere l'esistenza elle emergenze spirituali non significa rifiutare
indiscriminatamente le teorie e le pratiche della psichiatria ufficiale.
Non tutti gli stati solitamente diagnosticati come psicotici corrispondono a
crisi di trasformazione psicospirituale o hanno un potenziale di guarigione.
Gli episodi di stati non ordinari di coscienza coprono un ampio spettro: da
esperienze puramente spirituali a malattie di natura chiaramente biologica
che rendono indispensabile una terapia medica. Mentre gli psichiatri
convenzionali tendono generalmente a patologizzare gli stati mistici, esiste
anche l'errore opposto di romanticizzare e glorificare gli stati psicotici o
paranoici e ancora peggio , di sottovalutare un serio problema medico.
Molti professionisti della salute mentale, posti di fronte al concetto di
emergenza spirituale, vogliono conoscere gli esatti criteri con cui sia
possibile fare una diagnosi differenziale fra emergenza spirituale e psicosi.
Sfortunatamente , in teoria è impossibile fare una distinzione del genere ,
secondo le norme usate dalla medicina somatica .
A differenza delle malattie trattate da tale medicina ,gli stati psicotici che
non sono di natura nettamente organica (vale a dire "le psicosi funzionali"
non sono definiti con criteri medici. In realtà è molto discutibile persino
se debbano essere chiamati "malattie" Le psicosi funzionali non sono certo
malattie come lo è il diabete , una febbre tifoidea o un'anemia perniciosa,
Non forniscono dati clinici o di laboratorio che sostengano la diagnosi e
giustifichino l'ipotesi di un'origine biologica.
La diagnosi di questi stati è basata interamente sull'osservazione di
esperienze e comportamenti inusuali, per i quali la psichiatria
contemporanea non ha spiegazioni appropriate. L'attributo "endogeno"
privo di significato, usato in simili patologie è equivalente all'ammissione
dell'ignoranza degli specialisti.
Al presente non si è in grado di definire tali stati "malattie mentali " e di
ipotizzare che le esperienze implicate siano il prodotto di un processo
biologico del cervello , ancora da scoprire.
Se facciamo mente locale, ci rendiamo conto che è altamente improbabile
che, di per se stesso, un processo patologico del cervello possa produrre la
gamma incredibilmente vasta e ricca i stati , oggi diagnosticati come
psicotici. In che modo è possibile spiegare che processi anormali del 37
cervello siano in grado di generare esperienze come, per esempio, le
sequenze specifiche di una determinata cultura, di morte e rinascita
psicospirituale, di una convincente identificazione con Kristo sulla croce ,
con Shiva che danza, oppure di un episodio che comporta la morte sulle
barricate di Parigi durante la rivoluzione francese o con complicate scene
di rapimenti da parte di alieni ?
Anche se tali manifestazioni accadono in circostanze in cui i cambiamenti
biologici sono definiti con scrupolosità (per esempio in sperimentazione,
la somministrazione di precisi dosaggi di LSD-25 chimicamente puro ) la
natura e l'origine del loro contenuto rimangono misteriose.
Lo spettro di possibili reazioni al' LSD è davvero vasto e comprende casi
di rapimento mistico, sentimenti di unione cosmica e di unità con Dio;
memorie di vite passate; come pure stati paranoici, episodi maniacali,
visioni apocalittiche , reazioni esclusivamente psicosomatiche e così via
Abbiamo osservato in sperimentazione che la stessa dose somministrata ad
individui diversi , o più volte a distanza di tempo alla stessa persona, può
indurre esperienze molto differenti fra loro.In questi casi i mutamenti
chimici nell'organismo ovviamente catalizzano l'esperienza, ma non sono
di per se in grado di creare l'intricato mondo di immagini, le ricche
intuizioni filosofiche e spirituali, o i terribili inferni e battaglie e nemmeno
di mediare l'accesso a nuove e accurate informazioni su vari aspetti
dell'universo. La somministrazione di LSD o di altre sostanze simili può
spiegare l'affiorare alla coscienza di materiale giacente nel profondo
inconscio ma non ne decifra la natura e i contenuti.
Per capire la fenomenologia degli stati psichedelici è necessario un
approccio molto più raffinato che non un semplice riferimento ad
anormali processi biochimici o biologici del corpo
E' necessario un approccio che abbracci ed includa la psicologia
transpersonale, la mitologia la filosofia e la religione comparata. lo stesso
vale per quanto riguarda le crisi psicospirituali.
Le esperienze che si manifestano nelle emergenze spirituali spontanee
evidentemente non sono i prodotti artificiali di aberranti processi
fisiologici del cervello, ma fanno parte della psiche in quanto tale.
Ovviamente per vederla in questo modo dobbiamo trascendere la limitata
comprensione della psiche offerta dalla psichiatria ufficiale e usare una
struttura concettuale molto più estesa..
Esempi di modelli ampliati della psiche sono la cartografia descritta in un
capitolo precedente del libro ,la psicologia dello spettro della coscienza
concepita da Ken Wilber (Wilber 1993) la Psicosintesi di Roberto
Assagioli (1983) il concetto della psiche in quanto anima mundi, elaborata 38
da C.G.Jung che include l'inconscio collettivo, storico e archetipico. Una
comprensione tanto vasta e ricca della psiche è pure l'elemento distintivo
delle grandi filosofie orientali e delle tradizioni mistiche del mondo.
Poiché le psicosi funzionali non sono definite dalla medicina ma dalla
psicologia è impossibile fornire una rigorosa diagnosi differenziale tra
emergenze spirituali e psicosi. così come è fatto nella pratica medica, per
esempio in relazione a diverse forme di encefalite , tumori al cervello e nel
caso della demenza.
Prendendo atto di questo fatto , è possibile trarre conclusioni diagnostiche
generali? Come possiamo avvicinare il problema e offrire una seria e
chiara diagnosi differenziale tra emergenza spirituale e psicosi ?
Una scelta praticabile potrebbe essere quella di definire i criteri per
determinare quale individuo (che sperimenta un intenso stato olotropica di
coscienza) sia un buon candidato per una strategia terapeutica che
convalida e favorisce il processo; e viceversa ,in quali circostanze sarebbe
più appropriato l'uso di un approccio alternativo e quando invece sarebbe
da preferire la pratica comune della soppressione psicofarmacologica dei
sintomi.
Prerequisito necessario per una valutazione del genere un buon esame
medico che escluda patologie di natura organica, per la risoluzione delle
quali è necessaria una terapia biologica. La direttiva successiva consiste
nello studiare la fenomenologia degli stati non ordinari di coscienza che si
sono manifestati.
Le emergenze spirituali coinvolgono una combinazione di elementi
biografici, perinatali e transpersonali, già descritti nella disamina sulla
cartografia ampliata della psiche.
Episodi di esperienze del genere possono essere indotte in un gruppo di
persone "normali" scelte a caso, non soltanto con sostanze psichedeliche
ma anche con mezzi semplici come la meditazione, tamburi sciamanici,
psicoterapie di gruppo, lavoro sul corpo, sport estremo, respirazioni
intensive e altro.
Chi utilizza la respirazione olotropica nota queste esperienze, durante i
workshop e seminari; ma in questi casi ha l'opportunità di apprezzarne il
potenziale curativo e trasformativo. E' dunque estremamente ragionevole
avvicinarsi a tali manifestazioni con lo stesso atteggiamento con cui
vengono trattate nelle sessioni olotropiche: cioè incoraggiando le persone
ad arrendersi al processo a favorire l'emersione e la piena espressione del
materiale inconscio che si rende accessibile alla coscienza. Un altro
importante fattore è l'atteggiamento del soggetto nei confronti del processo
e il modo in cui lo vive. E' auspicabile che coloro che hanno una 39
esperienza olotropica riconoscano che quanto sta accadendo è un processo
interiore; quando queste persone sono aperte al lavoro esperienziale e si
dicono desiderose di provarlo.
Le strategie transpersonali non sono adatte a individui cui manca tale
motivazione fondamentale e usano il meccanismo della proiezione, oppure
soffrono di illusioni persecutorie.
Inoltre è molto importante prestare attenzione alla maniera in cui le
persone parlano della loro esperienza. Lo stile di comunicazione in sé e
per sé riesce spesso a far distinguere i candidati promettenti de quelli non
adatti o discutibili. Un segale rivelatore é che la persona descriva le
proprie esperienze in modo coerente e articolato per quanto strano,
straordinario e insolito possa essere il loro contenuto.


a cura di Katia Soliani
Tratto da " Psicologia del Futuro" di Stanislav Grof - edizioni RED


 

Da: www.esolibri.it

 

 

TORNA SU