in quiete
Il Sito di Gianfranco Bertagni

 

"La conoscenza di Dio non si può ottenere cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano la trovano"
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Franco Battiato: la meditazione e' il mio mestiere

(La Stampa del 28 agosto 1990)

Ho girato molti monasteri, i mistici sono la razza più intelligente che conosca" A Siena incontro con il cantautore siciliano che sta preparando una nuova opera lirica, dopo "Genesi" ecco "Gilgamesh" di Antonella Leoncini Siena. Franco Battiato sempre più mistico. Lo hanno invitato a Siena nella Cripta di San Domenico a parlare di musica e Bibbia, anche se per lui sacro e religioso non si identificano, e la sua fede non rientra in nessuno schema convenzionale. A tre anni da "Genesi", la sua prima opera, Battiato sceglie ancora la lirica. "Gilgamesh" è il nuovo lavoro che il musicista conta di portare sulle scene nel '92. Un'opera che ripropone il misticismo tipico di "Genesi", con un'ispirazione diversa. Un grande impegno, per il quale ha accantonato ogni progetto discografico. Con un'unica eccezione, la sua casa editrice, l'Ottava, pubblicherà un nuovo testo: "La scienza dei segreti e gli stadi dei mistici poteri". Non è più la creazione dell'universo a guidare la trama? La civiltà è quella assiro-babilonese e "Gilgamesh" è un eroe divinizzato, mitico re d'Uruk, che ispirò uno dei più conosciuti poemi della letteratura di quella civiltà: l'Enuma Lish. Su questa figura si intrecciano una serie di miti dell'Olimpo babilonese legati alla spiegazione di fenomeni naturali. Dove presenterà il suo lavoro? Si tratta di un'opera che privilegia il trascendentale, ma devo ancora terminarla, non voglio che le mie idee, che devo ancora sviluppare, siano travisate. Per questo non ho accettato la proposta di far rappresentare in tv "Genesi". Lo schermo può snaturare le intenzioni del rito. Un Battiato quindi solo dedito alla filosofia della meditazione? Sono stato accecato da un raggio mistico - dice ridendo e riferendosi ai suoi grandi occhiali scuri - . Vivo nel sacro e la mia musica riflette questa dimensione. Ma si tratta di qualcosa di diverso dal culto, e neanche la sua accettazione della Bibbia è incondizionata. La lettura della Bibbia non mi ha mai veramente esaltato. Certo contiene aspetti stimolanti e alcuni elementi che hanno rappresentato le fondamenta per la civiltà occidentale, ma dalla Bibbia non sono mai coinvolto in modo totale: anche per "Genesi", del resto, l'ho considerata soltanto un testo di riferimento. Non sono d'accordo con l'assolutismo a favore della Bibbia. Nell'interpretazione sono stati fatti errori grossolani, forse anche in malafede ( pure Aristotele potrebbe essere raccontato diversamente ). Esistono tanti altri libri mistici, il Corano ad esempio. La Bibbia fa riferimento a una società di diritto piuttosto che di spirito. Dobbiamo imparare a dare più importanza alla meditazione che alla ritualità dei gesti comuni: quando entro in chiesa faccio fatica a fare il segno della croce. Questo nuovo Battiato nasce da una crisi esistenziale arrivata alla fine degli Anni Sessanta? Da allora. Quando mi accorsi che non ero capace di comandare il mio corpo, non ho più abbandonato la ricerca spirituale. In questi anni ho incontrato molte verità, ho girato monasteri di tutto il mondo apprendendo le diverse tecniche di meditazione spirituale. Mentre per lo studio di uno strumento tutti sono concordi nel ritenere che sia indispensabile il rigore, pochi riconoscono l'importanza del rigore nella ricerca interiore. I mistici sono, invece, la razza più intelligente che conosca. Oggi sono capace di concentrarmi nel silenzio, è una sensazione che diventa materia. L'abbandono totale non sempre consente una completa sintonia con l'esterno. E' necessario ascoltare gli altri, solo così possiamo comprendere la vera musica. La meditazione è importante. Il giudizio di un singolo ti può devastare, quello della collettività ha un valore effimero. Un Battiato, quindi, che ha maturato in questi anni un diverso rapporto con la musica. Solo i cretini non cambiano pensiero. La musica per me è uno strumento per raggiungere certi livelli spirituali, ma non sono d'accordo con chi vuol accomunare tutto nella categoria del sublime. Preferisco vivere ritirato oggi, faccio quasi fatica a uscire. "Gilgamesh" sarà una grande opera, un lavoro inedito.

 

Da: http://guide.supereva.it/franco_battiato/interventi/2003/07/140716.shtml

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