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Traduzione dallo spagnolo di Buffa Claudio Casa Editrice Kier S.A. Argentina OTTAVA EDIZIONE DELLA VERSIONE SPAGNOLA della quarta edizione inglese Autore Dr. Maurice Nicoll COMMENTARI PSICOLOGICI SULL’INSEGNAMENTO DI GURDJIEFF E OUSPENSKY VOLUME 1COMMENTARIO IV – Birdlip, 17 giugno 1941
DELLE INFLUENZE A, B e C. PARTE 1a – è necessario che ognuno pensi spesso a ciò che ha compreso sul significato di questo sistema di insegnamento. Qual’è l’implicazione di questo insegnamento? Di cosa tratta? Per esempio, è necessario lottare contro l’identificazione, contro gli stati emotivi, contro l’immaginazione, contro la considerazione interiore, contro la giustificazione di se (i respingenti) e contro le altre forme di mentire meccanico, contro il parlare meccanico, ecc. Perché ci dobbiamo impegnare ad esaminarci e rompere i respingenti o osservare i comportamenti meccanici, o scoprire immagini (foto) di se stessi. Perché si deve lottare contro la falsa personalità in tutte le sue sgradevoli manifestazioni? Perché è necessario il Ricordo di se? In primo luogo, si deve comprendere che questo sistema forma un tutto organico. Non è possibile prendere una piccola parte che non sia connessa con il resto. Non è possibile perché il significato dell’insegnamento intero si riflette in ogni parte di esso, e con lo scopo di capire il significato di qualche parte di esso – ad esempio, come quello che si riferisce alla giustificazione di se – è necessario avere un’idea del tutto. Dirsi semplicemente: ”Devo osservare la giustificazione di se in me stesso e cercare di fermarla”, quantunque questo sia utile, se lo si fa con sincerità e riesca a mostrargli qualcosa di ciò che non aveva ancora osservato, giunge a convertirsi facilmente in un’azione meccanica, un’azione che si fa senza intenzione cosciente. Rifletti con attenzione, un momento, che cosa significa che questo sistema è un tutto organico. Il significato di questo lavoro nel suo insieme ed i significati attinenti che derivano dal significato generale, anche il più piccolo di essi, sono tutti connessi gli uni con gli altri e gli uni dentro agli altri. La sua organizzazione assomiglia a quella di tutte le cose viventi, come, per esempio, quella del corpo. Nel corpo la parte più piccola si unisce per formare la parte più grande, e tutte si combinano per formare il corpo nel suo insieme. Tutto è in connessione e in relazione con tutto il resto. La conoscenza di questo sistema esige la conoscenza dei dettagli e le parti e il tutto; e se questo sistema non fosse organico nel suo significato spiegato antecedentemente, esso sarebbe impossibile. La gente dice spesso di uno o un altro dettaglio o di parte di questo sistema: “Oh, assomiglia a qualcosa che lessi in un libro”, “Oh, assomiglia a ciò che insegna tizio, o a quello che dice questa o quella filosofia o religione, ecc. È matematico che se si legge un certo tipo di letteratura s’incontra un discorso qui o un discorso la che ricorda qualcosa di questo lavoro. Ma sono tutti frammenti. Sono semplicemente pezzetti separati, che non sono in relazione organica con un tutto, e, isolati per se stessi, sono inutili. Supponiamo che qualcuno, trovi un brano su di un antico libro che dice che l’uomo è addormentato”. Immaginiamo subito di aver incontrato il sistema in questo libro, ma se si guarda con più attenzione si vedrà che è soltanto un’affermazione isolata. Non ha alcuna connessione, e pertanto nessuna relazione organica, con qualsiasi altra idea. E se mettiamo a confronto questo dettaglio con tutto quanto questo lavoro dice a riguardo del sonno e dello svegliarsi, circa i differenti stati di coscienza, sull’umanità meccanica, e dell’umanità cosciente e su tutto ciò che è necessario per svegliarsi dal sonno, comprenderà che l’uomo che scrisse quel libro abbia semplicemente udito qualcosa, ma che manca della vera conoscenza. Ma che cosa è dunque la vera conoscenza? La vera conoscenza implica la conoscenza della parte in relazione con il tutto – cioè, che la vera conoscenza è relazionata con questa percezione. Questo è il vero significato del principio della relatività nella conoscenza, dal punto di vista di questo sistema. Un esempio generico sul suo significato è il seguente: un uomo ha l’abitudine di conoscere tutto del villaggio in cui vive ma non riguardo la città o la regione dove vive, o riguardo alle altre nazioni o rispetto al mondo in generale. Non ha una conoscenza relativa e così non può vedere nulla nelle sue giuste proporzioni, ne tanto meno possedere una conoscenza maggiore. È di estrema importanza comprendere questo. Ma quando l’uomo possiede una vera conoscenza – cioè, una conoscenza relativa -, la conoscenza di un uomo può svilupparsi in una forma corretta, altrimenti da lui si rifletterà solo una parzialità, con tutti i mali che la seguono, che sono evidenti sia oggi che in qualsiasi altra epoca del mondo. Applichiamo ora ciò che abbiamo detto ad una parte qualsiasi del lavoro. Prendiamo, per esempio, la giustificazione di se. Come si sa, si dice, in connessione con il lavoro su di se, che è necessario osservare la giustificazione di se. Ma se un uomo non vede il perché debba osservare la giustificazione di se in lui stesso e lavora contro di essa, sta facendo qualcosa che non ha alcun significato per lui, salvo che gli si ordina di farlo. Se questo è il caso, starà lavorando nel modo più esteriore possibile. Ciò che farà sarà superficiale, non si metterà veramente in relazione con se stesso con un qualsiasi significato interiore. Lavorare in questo modo, al massimo non è che offrire un finto appoggio al lavoro, e ancora peggio, lo farà per acquistare merito (darsi importanza), semplicemente per dire che sta lavorando specialmente se parla del lavoro. E non vedrà che nella stessa radice del sentimento di piacere che produce questa azione di merito, vi è la giustificazione di se, che rinvigorisce solo la falsa personalità e poi non c’è nulla di vero e di genuino in essa. Comprenderà allora perché all’inizio di questo commentario si dice che è necessario che ognuno pensi da se stesso al significato di questo insegnamento. Altrimenti se non lo fa, farà tutto in modo vago ed esterno, senza vedere ne comprendere di cosa si tratta, e senza avere nessuna forza per lavorare. Il significato conferisce forza e quanto più questo lavoro ha significato per voi, tanto più lo si affronterà emozionalmente e tanto più si acquisterà forza da esso. Perché la forza maggiore deriva dal risveglio del centro emozionale. Ora cominciamo ad occuparci del significato di questo lavoro, dalla scala più elevata. Cominciamo dalla cima. Cosa significa questo lavoro? Tutti voi avete sentito dire che esistono nella vita due classi molto differenti di influenze, chiamate rispettivamente A e B in questo sistema. Le influenze A sono create dalla vita. Nascono dalla vita dell’umanità meccanica a causa dell’interesse per il guadagno, la ricchezza, la scienza, gli sports, la politica, le conquiste, gli intrighi, il crimine, il potere, l’agiatezza, la posizione, l’ostentazione, il possesso, e tutti gli interessi necessari per il cibo, i vestiti, la casa, l’ordine, ecc. Basta aprire un quotidiano per vedere cosa significa influenza A e come è creata per la vita e nasce dentro la vita dell’umanità. Tutti questi interessi sviluppano la personalità, e con il tempo, dalla personalità, specialmente dalla falsa personalità nascono altri interessi, che portano a far parte della vita umana, e che sono nuovamente influenze A. Però ci sono talvolta nella vita influenze di una classe molto distinta, chiamate in questo sistema influenza B. Queste non nascono dalla vita. La loro fonte originaria è diversa. Non hanno nulla a che veder con i guadagni, l’accumulo delle ricchezze, la politica, lo sport, ecc. Provengono dal di fuori del cerchio meccanico della vita. In tutto il mondo e in ogni tempo incontriamo la prova della loro esistenza in un certo tipo di letteratura, in certe idee religiose, in molti scritti antichi, in antichi insegnamenti che si sono conservati, e spesso mascherate in varie sembianze, come le allegorie, o i racconti di fiabe. È un’esperienza sorprendente per colui che si è familiarizzato con le idee di questo lavoro e ha cominciato a comprendere qualcosa del loro vero significato nell’aprire un libro scritto, diciamo, mille o duemila anni fa e anche più, e incontrare qualche brano che è, in qualche modo, “il puro lavoro”. Come ce lo spieghiamo? Perché le idee di questo sistema hanno tali radici? Qual’è il suo significato? Significa, per cominciare, che il sistema di lavoro che stiamo studiando non è assolutamente nuovo. Non è nuovo nel senso che non fu inventato recentemente da nessun uomo e ideato dalla sua mente, come qualche fugace teoria psicologica moderna. Il sistema che studiamo è la presentazione in forma adattata all’epoca di qualcosa che si era compreso moltissimo tempo fa, ed insegnato in un passato remoto, sull’uomo e le sue possibilità interiori. Era stato compreso ed insegnato dagli albori della storia conosciuta, che è solo una breve parte di tutta la storia dell’umanità, ma molto tempo fa, arrivando a noi solo in forma di leggende, miti e allegorie. Si è sempre impartita la stessa conoscenza, ma si è insegnata in differenti forme esterne, con differenti vesti, adattandosi alle circostanze, a seconda dei tempi e secondo la natura della gente o della razza a cui veniva insegnata. È cambiata solo in ciò che concerne lo stato generale della gente, dal loro livello di essere e dalla profondità del loro sonno causato dalle cose che catturano i loro sensi esteriori. Orbene, nella storia tutte le tracce concernenti l’idea che l’uomo è capace di ottenere qualcosa di incalcolabile valore, un tesoro che non può essere stimato, attraverso un lavoro interiore su di se, costituisce quello che in questo sistema si chiamano influenze B. Dato che non si confondono con la vita, la loro esistenza nella vita è inesplicabile a meno che non si comprenda che sono essenziali per l’umanità, a meno che l’umanità preferisca distruggersi totalmente nell’odio e la distruzione, che è una possibilità molto vicina a noi. Nel prossimo commentario parlerò della fonte originaria delle influenze B alla luce delle idee insegnate in questo sistema. Ma se qualcuno desidera avere un esempio lampante delle influenze B che esistono ora nella vita, basta prendere come esempio il Nuovo Testamento, o meglio, i quattro vangeli, gli unici che contengono l’insegnamento di Cristo, e rimettersi unicamente alle parole scritte di Cristo. È evidente che le idee contenute in queste parole non sono uguali alle idee che appartengono alle influenze A – ai giornali – e evidentemente si riferiscono a qualcosa di diverso dagli scopi ordinari e dagli interessi della vita, quantunque abbiano, sottilmente, una certa relazione con essi. Fin’ora abbiamo visto che questo sistema di lavoro è un tutto organico, e ogni parte e dettaglio di esso, così come il dettaglio della giustificazione di se, è relazionato con le idee che sono sempre esistite ed insegnate in tutte le epoche. Queste idee di insegnamento sono sempre la stessa cosa. Si riferiscono sempre alla trasformazione della vita. Non si riferisce alla vita ne agli interessi della vita, ma alla trasformazione di se stesso in relazione con tutto ciò che succede quotidianamente nella vita, alla luce di una serie di idee completamente nuove e di scopi completamente nuovi e di sforzi completamente nuovi. E quando si comincia a farlo, ricordate che si comincia a fare qualcosa che fu insegnato da sempre a coloro capaci di comprendere e che il significato di ciò che si sta facendo è così grande, così profondo, così eterno che, anche quando si capta solo un vago sentore di esso, le proprie emozioni si sveglieranno e si vedrà in un lampo ciò che significa il valore del lavoro, l’ampiezza della mente e il sogno dell’umanità.
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