Il discorso delle quattro distorsioni. (Vipallasasutta)

  in quiete
Il Sito di Gianfranco Bertagni

 

"La conoscenza di Dio non si può ottenere cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano la trovano"
(Bayazid al-Bistami)

"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un accattone"
(Yun Men)

  home page   cerca nel sito   iscrizione newsletter   email   aggiungi ai preferiti   stampa questa pagina    
 

 

  SU DI ME
 Vita       
 Pubblicazioni

 Corsi, seminari, conferenze

 Prossimi eventi
 
  DISCIPLINE
 Filosofia antica       
 Mistica
 Sufismo
 Taoismo
 Vedanta              
 Buddhismo              
 Zen
 Filosofia Comparata
 Musica / Mistica
 Filosofia Critica
 Meditazione
 Alchimia
 Psiché
 Tantrismo
 Varia
 
  AUTORI
 Mircea Eliade       
 Raimon Panikkar
 S.Weil e C.Campo
 René Guénon, ecc.
 Elémire Zolla     
 G.I.Gurdjieff  
 Jiddu Krishnamurti
 Rudolf Steiner
 P. C. Bori       
 Silvano Agosti
 Alcuni maestri

 

Il discorso delle quattro distorsioni. (Vipallasasutta)


 

Quattro o monaci sono le distorsioni della percezione, della mente, dell'opinione. E quali sono queste quattro distorsioni? Queste quattro distorsioni della percezione, della mente e dell'opinione sono, o monaci, il prendere per permanente quello che è impermanente, il prendere per piacevole quello che è doloroso, il credere all'esistenza di un sé per qualcosa che non ha sé, il prendere per puro quello che è impuro.
 

Queste, o monaci, sono le quattro non distorsioni della percezione, della mente e dell'opinione. E quali sono queste quattro non distorsioni? Il prendere per impermanente quello che è impermanente, il prendere per doloroso quello che è doloroso, il non credere all'esistenza di un sé per qualcosa che non ha sé, il prendere per impuro quello che è impuro. Queste, o monaci, sono in verità le quattro non distorsioni della percezione, della mente e dell'opinione.
 

Gli esseri presi da false opinioni, dalla mente confusa e vittime di una falsa percezione, percepiscono nel non permanente il permanente, nel dolore il piacere, nel non sé il sé, nell'impuro il puro! E così, o monaci, gli esseri legati dai vincoli di Mara errano senza pace nel samara andando di nascita in morte. Ma quando, nel mondo, nascono i risvegliati portatori di luce, costoro annunciano il Dhamma che porta alla cessazione del dolore. Ascoltando le loro parole, le creature vengono in possesso della saggezza e, recuperato il loro senno, vedono il non permanente come impermanente, ciò che è doloroso come doloroso, ciò che non ha un sé come privo sé, ciò che è impuro come impuro.

Onde, assunta la retta opinione, superano grazie ad essa ogni dolore".

 

 

Da: http://xoomer.alice.it/karuna/discorso%20quattro%20distorsioni.htm


 

TORNA SU