Nella selva Gosingam - 2 (Mahâgosingasuttam) - MN 32

  in quiete
Il Sito di Gianfranco Bertagni

 

"La conoscenza di Dio non si può ottenere cercandola; tuttavia solo coloro che la cercano la trovano"
(Bayazid al-Bistami)

"Chi non cerca è addormentato, chi cerca è un accattone"
(Yun Men)

  home page   cerca nel sito   iscrizione newsletter   email   aggiungi ai preferiti   stampa questa pagina    
 

 

  SU DI ME
 Vita       
 Pubblicazioni

 Corsi, seminari, conferenze

 Prossimi eventi
 
  DISCIPLINE
 Filosofia antica       
 Mistica
 Sufismo
 Taoismo
 Vedanta              
 Buddhismo              
 Zen
 Filosofia Comparata
 Musica / Mistica
 Filosofia Critica
 Meditazione
 Alchimia
 Psiché
 Tantrismo
 Varia
 
  AUTORI
 Mircea Eliade       
 Raimon Panikkar
 S.Weil e C.Campo
 René Guénon, ecc.
 Elémire Zolla     
 G.I.Gurdjieff  
 Jiddu Krishnamurti
 Rudolf Steiner
 P. C. Bori       
 Silvano Agosti
 Alcuni maestri

 

Nella selva Gosingam - 2 (Mahâgosingasuttam) - MN 32

Riscrittura a partire dall'italiano di De Lorenzo, da Enrico Federici.
Per distribuzione gratuita esclusivamente.

 

Questo ho sentito.

Una volta soggiornava il Sublime nella selva del bosco Gosingam con molti anziani e discepoli, tra i quali gli onorevoli Sariputto, Mahamogallano, Mahakassapo, Anurundo e Anando. Quando verso sera l'onorevole Mahamogallano ebbe finito la meditazione, invito' l'onorevole Mahakassapo ad ascoltare la dottrina presso l'onorevole Sariputto, e ad essi si unirono anche gli altri. Al loro arrivo, l'onorevole Sariputto li accolse con garbate parole di benvenuto e, rivolgendosi ad Anando gli disse:

-- Sia benvenuto l'onorevole Anando che assiste il Sublime. Bella, fratello Anando, e' la selva Gosingam, magnifica la chiara notte lunare, gli alberi stanno in pieno fiore, pare che celesti profumi spirino intorno. Quale monaco, fratello Anando, puo' dare splendore alla selva Gosingam?

-- Ecco, fratello Sariputto, un monaco e' conoscitore, custode e tesoriere della parola del Maestro; e cio' che in essa beatifica al principio, nel mezzo e alla fine, egli tramanda fedele di senso e di parola; ed egli conosce l'ascetismo perfettamente purificato e rischiarato, lo domina col discorso, lo custodisce, lo serba nella memoria, lo ha compreso dalle fondamenta. Egli espone la dottrina alle quattro specie di uditori nel tutto, nel singolo e nell'insieme, per la completa estirpazione del desiderio. Un tale monaco, fratello Sariputto, puo' dare splendore alla selva Gosingam.

Dopo queste parole si volse l'onorevole Sariputto all'onorevole Revato:

-- L'onorevole Anando, fratello Revato, ha risposto secondo la sua concezione. Adesso interroghiamo l'onorevole Revato: quale monaco puo' dare splendore alla selva Gosingam?

-- Ecco, fratello Sariputto, un monaco viene ristorato e letificato dalla meditazione, conquista intima tranquillita' di spirito, non si oppone alla contemplazione, guadagna penetrante sguardo, e' un amico di vuoti eremi. Un tale monaco, fratello Sariputto, puo' dare splendore alla selva Gosingam.

Dopo queste parole si volse l'onorevole Sariputto all'onorevole Anuruddho:

-- L'onorevole Revato, fratello Anuruddho, ha risposto secondo la sua concezione. Adesso interroghiamo l'onorevole Anuruddho: quale monaco puo' dare splendore alla selva Gosingam?

-- Ecco, fratello Sariputto, un monaco con l'occhio celeste, rischiarato, sopraterreno, guarda su mille mondi in giro. Cosi' come un uomo di vista acuta, dai merli di un'alta torre puo' scorgere mille casamenti in giro, cosi' un monaco con l'occhio celeste, rischiarato, sopraterreno, puo'guardare su mille mondi in giro. Un tale monaco puo' dare splendore alla selva Gosingam.

Dopo queste parole si volse l'onorevole Sariputto all'onorevole Mahakassapo e gli rivolse la stessa domanda che aveva fatto agli altri. Cosi' rispose l'onorevole Mahakassapo:

-- Ecco, fratello Sariputto, un monaco e' egli stesso eremita di bosco e loda l'eremitaggio di bosco, vive egli stesso di cibo mendicato e loda il vivere di cibo mendicato, porta egli stesso l'abito di stracci rappezzato e loda cio', possiede egli stesso solo tre capi di vestimento e loda cio', ha egli stesso pochi bisogni e loda la mancanza di bisogni, e' egli stesso lieto e loda la letizia, e' egli stesso ritirato e loda il ritiro, si stacca egli stesso dal mondo e loda il distacco dal mondo, e' egli stesso costante e loda la costanza, e' egli stesso virtuoso dell'ordine e loda cio', ha egli stesso conquistato la grazia del raccoglimento e loda cio', ha egli stesso conquistato la sapienza e loda la conquista della sapienza, ha egli stesso conquistato la chiara coscienza della redenzione e loda la redenzione chiara e cosciente.

Un tale monaco, fratello Sariputto, puo' dare splendore alla selva Gosingam.

Dopo queste parole, l'onorevole Sariputto rivolse la stessa domanda all'onorvole Mahamogallano. Cosi' rispose l'onorevole Mahamogallano:

-- Ecco, fratello Sariputto, due monaci tengono un dialogo sulla dottrina, si pongono domande, e dopo che essi hanno risposto l'uno all'altro si allontanano; ed istruttivo fu il loro colloquio e promovente.

E Mahamogallano prosegui' dicendo:

-- Ognuno di noi, fratello Sariputto, ha risposto secondo la sua concezione: adesso voglia dirci l'onorevole Sariputto la sua. Quale monaco, dunque, fratello Sariputto, puo' dare splendore alla selva Gosingam?

-- Ecco, fratello Mogallano, un monaco ha il cuore in suo potere e non e' egli in potere del cuore. Di qualsivoglia raccoglimento egli voglia gratificarsi al mattino o al mezzogiorno o alla sera, di tale raccoglimento egli si gratifichera' al mattino, al mezzogiorno o alla sera. Cosi' come un re o un principe da un baule pieno di abiti di diversi colori sceglierebbe proprio l'abito per il mattino o quello che vuole portare al mezzogiorno o l'abito per la sera, cosi' un monaco ha il cuore in suo potere e non e' egli in potere del cuore. Un tale monaco, fratello Mogallano puo' dare splendore alla selva Gosingam. Ognuno di noi, dunque fratelli, ha risposto secondo la sua concezione: venite, fratelli, andiamo al Sublime e riferiamogli la cosa; come il Sublime ci rispondera', cosi' vogliamo noi serbarla.

Si recarono dunque gli onorevoli dal Sublime, e Gli riferirono le domande a cui erano seguite le risposte, e l'onorevole Sariputto, interrogo' il Sublima cosi':

-- Chi dunque ha ben parlato, o Signore?

-- Tutti avete ben parlato, Sariputto, secondo la serie. Ed ora sentite anche da me, quale monaco puo' dare splendore alla selva Gosingam. Ecco, Sariputto, un monaco dopo il pasto, quando e' tornato dal giro di elemosine, si siede a gambe incrociate, il corpo diritto sollevato e cura il sapere: " Non voglio io sorgere di qui, finche' il mio cuore non sia senza attaccamento e libero da ogni manÏa". Un tale monaco, Sariputto, puo' dare splendore alla selva Gosingam.

Cosi' parlo' il Sublime. Contenti si rallegrarono quei monaci alla parola del Sublime.

 

Da: http://utenti.multimania.it/tipitaka/majjhima/mn032.html

 

TORNA SU