Il tema del ‘lasciar fluire’ è veramente centrale nelle tradizioni taoista e zen. Entrambe le forme di spiritualità principiano le loro riflessioni dottrinali (metafisiche, religiose e filosofiche in genere) dal presupposto che a fondamento della realtà non vi sia una dimensione ferma, assoluta e sostanziale, bensì sempre all’insegna del vuoto, della mutevolezza, dell’assenza di verità stabili. È una differenza abissale rispetto alle tradizioni culturali occidentali (la greca, la latina, la cristiana), le quali invece pongono come principio primo del loro castello metafisico e teologico l’Uno, il motore immobile, il Dio assoluto ed eterno.
Da queste premesse è del tutto naturale e conseguente che il lasciar fluire, l’abbandono al flusso della dinamicità degli eventi, il cosiddetto ‘lasciar la presa’ siano concetti e pratiche di vita estremamente frequentati e suggeriti in simili correnti di stampo orientale, le quali – soprattutto lo zen – molto successo hanno riscontrato e riscontrano tuttora nel nostro occidente post-moderno, secolarizzato, desacralizzato e demetafisicizzato, in un occidente cioè il quale ha perso –sembra – quelle certezze e quei paradigmi filosofici e teologici che così a lungo lo avevano strutturato, così come fortemente strutturate avevano le psicologie dei suoi abitanti.
Questo lasciar fluire inevitabilmente prende come uno dei suoi massimi modelli la natura, con il suo ritmare tra i suoi cicli, con il suo eterno movimento, con il suo incessante mutare fra trasformazioni senza fine. E inevitabilmente è la natura presa spesso come modello da parte del praticante zen e dal taoista della tradizione, in vista della trasformazione di sé verso la perfezione della propria persona.
Proprio questi due aspetti strettamente connessi del lasciar fluire prenderemo in considerazione nella nostra serata: da una parte il ‘lasciar fluire’ come base di un sistema di valori alternativo a quello tipicamente occidentale; dall’altra parte il cosiddetto ‘abbandonare la presa’ come modalità di vita virtuosa e come potente terapia dell’anima.